I prati dei Palù
I Palù del Quartier del Piave, nel nome stesso, richiamano la presenza di un’area paludosa caratterizzata da una zona altimetricamente più bassa della aree circostanti avendo così la tendenza di un ristagno acqueo consistente.
Già anticamente in epoca romana, e in modo più articolato precisamente attorno al 1200, i frati benedettini della vicina abbazia di S.Bona di Vidor hanno iniziato una attività di bonifica creando una maglia di prati umidi, con fossati e piante perimetrali di fusto basso, medio e alto a seguire, accompagnare e proteggere il fluire delle acque convogliante in canali e canaletti che alimentano tramite le falde freatiche le risorgive più a valle.
L’assetto a campi chiusi è ancora ben visibile nelle zone più interne, dove gli appezzamenti sono ancora coltivati a prato stabile e rappresentano una delle zone a campi chiusi meglio conservate in Veneto e nel Nord-Italia.